Graziano Mesina è ufficialmente latitante.

E' scritto nel decreto a firma del presidente della prima sezione della Corte d'Appello di Cagliari Giovanni Lavena, su richiesta della Procuratrice generale Francesca Nanni, notificato a Beatrice Goddi, difensore insieme a Maria Luisa Vernier di Mesina.

L'ex primula rossa del Supramonte è sparito nel nulla il 2 luglio scorso dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato la condanna a 30 anni per traffico di droga.

Quando i carabinieri si sono presentati per eseguire l'arresto nella casa della sorella a Orgosolo - dove Mesina viveva dopo la scarcerazione per decorrenza di termini nel giugno 2019 - di lui non c'era più traccia.

Da tre settimane i Carabinieri del Comando provinciale di Nuoro e la Polizia di Stato lo cercano casa per casa, ovile per ovile, nel suo paese e perfino nelle case vacanza della Gallura, dove vivono i nipoti, in Goceano, in Ogliastra e nel Cagliaritano dove potrebbe ospitarlo qualche amico o conoscente.

Ricerche vane per il momento e nel suo paese messo sotto assedio nelle prime due settimane, sono state allentate le perquisizioni.

Subito dopo la fuga si era parlato di una trattativa tra gli inquirenti e le due avvocate di Mesina per assecondare le sue richieste: una pena più mite o una somma in denaro, come ricompensa per la sua consegna alle forze dell'ordine. Notizia che però non ha mai trovato conferme ufficiali.

Gli inquirenti oltre alla Sardegna seguono anche altre piste: per qualcuno Mesina potrebbe essere sbarcato in Corsica già la notte tra il 2 e il 3 luglio, per altri sarebbe arrivato in nord Africa.

(Unioneonline/F)
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