A Samassi, questo pomeriggio, migliaia di persone hanno preso parte ai funerali di Fabio Massa: il macellaio morto martedì scorso, ucciso dalla coltellata a cuore che si è involontariamente inferto con la lama usata per preparare la carne, mentre lavorava.

Nel sagrato e nella chiesa di Nostra Signora di Monserrato, strapiena già da un'ora prima dell'inizio della cerimonia funebre, il silenzio irreale è stato rotto solo dai rintocchi delle campane a morto. E dalle parole del parroco don Eugenio Cocco, che ha provato ad imbastire un ideale dialogo tra Fabio e il suo bambino. Immaginando il piccolo rivolgersi al padre e chiedere: "Dove sei papà. Perché non sei qui con noi". "Sono qui figlio mio. Sono con te", ha risposto, per Fabio, il sacerdote che ha provato a rassicurare Anna Ecca, la moglie dello sfortunato macellaio.

L'assenza pesantissima di Fabio Massa, indiscutibile anche per un rappresentante della fede, ha preso quindi il volto delle migliaia di persone presenti, e forma nella corteo infinito verso il cimitero di Samassi, dove Fabio Massa è stato tumulato.

I visi dei familiari e degli amici si sono rigati di lacrime. Mentre Anna, la moglie, e i genitori anziani sfioravano, per l'ultima volta, con un delicato bacio il loro Fabio: racchiuso nella bara che, ha detto ancora don Eugenio Cocco, "contiene il corpo di una persona buona. Un amico, un padre, un marito, un figlio che faceva il suo lavoro, portava il pane a casa".
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