È morto l'esemplare di airone bianco maggiore soccorso ieri dopo essere stato impallinato da un cacciatore. Quando l'animale è stato ritrovato, in località Pauli Cungiau, era ancora vivo, ma mostrava la rottura delle zampe e non era in grado di spiccare il volo.

Gli uomini della compagnia barracellare hanno tentato di trasportare l'uccello al Centro Recupero Fauna Selvatica (CARFS) di Monastir, ma l'airone è morto prima di arrivare. I barracelli hanno consegnato l'animale all'impagliatore Massimo Canargiu: una volta imbalsamato lo sfortunato airone potrà almeno svolgere una funzione didattica nelle esposizioni faunistiche relative alle zone umide.

Una cosa è certa, chi ha sparato non lo ha fatto per sbaglio ma consapevolmente, perché il ferimento, come si presume avvenuto domenica, cadeva nell'ultimo giorno di caccia della stagione, dove l'unica selvaggina cacciabile era il colombaccio, neanche lontanamente confondibile con il maestoso airone bianco maggiore, dall'apertura alare che può raggiungere i 170 centimetri. Il comandante della compagnia barracellare Giampiero Fosci: "Chi ha sparato non può essersi sbagliato, questa è una cosa fatta di proposito: è un atto delinquenziale, non ci sono giustificazioni, di alcun genere".

Gli fa eco Francesco Zurru, capocantiere di Forestas, da subito allertato per il ritrovamento dell'airone e visibilmente contrariato: "Questo è un gesto sconsiderato, condotto da una persona senza scrupoli".
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