Confermata in appello la condanna a 8 anni di carcere nei confronti dei genitori e della zia del bimbo di Arzachena tenuto segregato in casa e vittima di maltrattamenti e vessazioni psicologiche.

La decisione è arrivata dalla sezione sassarese della Corte d'appello di Cagliari, che ha deciso di non modificare la sentenza emessa lo scorso 22 giugno dal gup di Tempio Pausania Marco Contu.

Gli avvocati della difesa - Marzio Altana, Alberto Sechi e Angelo Merlini - avevano chiesto alla Corte d'appello un'attenuazione della pena alla luce del fatto che i tre avevano collaborato con gli inquirenti e avevano ammesso le loro colpe, richiedendo dunque il riconoscimento delle attenuanti generiche non concesse dal gup nella sentenza di primo grado.

Da quanto è emerso dalle indagini, il piccolo veniva tenuto chiuso in una stanza, al buio, e gli venivano fatti ascoltare degli audio con voci spaventose e "demoniache".

E' stato poi lo stesso bimbo, approfittando dell'assenza dei suoi aguzzini, a dare l'allarme, allertando i soccorsi, nel luglio del 2019.
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