Sono state accolte tutte le tesi difensive che l'avvocato del Comune di Arzachena, Giosuè Seghezzi, ha presentato al giudice di pace di La Maddalena all'interno di sette cause nate nel 2018 per iniziativa della Sea and Sun, che aveva impugnato verbali e sequestri portati a termine in quell'anno dalla Polizia municipale.

La vicenda riguardava la vendita di granite sulle spiagge La Celvia, Mannena, Liscia Ruja, Baja Sardinia e Capriccioli. Viene quindi confermato quanto già disposto dal sindaco di Arzachena in merito al divieto di svolgere commercio itinerante sui litorali.

Secondo la difesa si trattava solo di un servizio di "food delivery", ossia di consegna per corrispondenza ai bagnanti. Posizione che non è stata accolta dal giudice il quale, invece - spiega il Comune gallurese -, conferma "l'esercizio illegittimo di attività commerciale senza l'autorizzazione prevista dall'articolo 68 del Codice della navigazione, e in disaccordo con l'ordinanza numero 51 del 28 giugno 2018 con cui il primo cittadino ha vietato il commercio itinerante a garanzia della sicurezza, dell'ordine pubblico sul demanio e la tutela dell'ambiente".

L'intento dell'amministrazione, si legge ancora in una nota, è stato quello di puntare "sulle politiche tese alla salvaguardia dei litorali e al contrasto del commercio abusivo. Un fenomeno difficile da arginare lungo gli 88 chilometri della fascia costiera di Arzachena che, ogni estate, vengono presi d'assalto da venditori ambulanti".

Il sindaco inoltre ha ribadito la necessità di limitare "le attività sul demanio che arrecano disturbo e mettono a rischio la sicurezza, l'igiene e la corretta fruizione dei litorali e favoriscono l'abbandono di plastica e altri rifiuti". In questo senso vanno le ulteriori ordinanze con le quali è vietato l'utilizzo della plastica monouso su tutte le spiagge.

(Unioneonline/s.s.)
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