C'è un cinghiale che da tempo abita nel cortile di quella che fu la dimora di Garibaldi, a Caprera, e l'aratura del terreno sotto il pino ultra secolare ne è la dimostrazione.

"Non riusciamo a mandarlo via", ha affermato sconcertata la nuova direttrice dei musei di Caprera, Giannina Granara. Sono stati avvertiti il Comune e l'Ente Parco Nazionale il quale ha risposto di essere in attesa dell'approvazione, da parte del Ministero dell'Ambiente, del piano di eradicazione.

Sotto il pino monumentale, alto circa 12 metri, che Garibaldi piantò nel 1867 in occasione della nascita della figlia Clelia, sabato scorso la Granara ha "celebrato", con il vicesindaco Federica Porcu e l'assessore alla cultura e turismo, Gianvincenzo Belli, la Giornata Nazionale dell'Albero.

La ricorrenza è stata anche l'occasione per una visita alla Casa Museo - chiusa attualmente al pubblico come tutti i musei d'Italia per la pandemia - durante la quale la direttrice ha mostrato agli assessori alcune novità di carattere logistico, come la riapertura di diverse porte interne, che consentono al visitatore di godere di una visione complessiva della dimora di Garibaldi e della sua famiglia.

Granara ha anche manifestato l'intenzione di riportare nella Casa Museo, in esposizione, almeno una parte dei tanti cimeli, una volta numerosissimi, legati a visite, pellegrinaggi, manifestazioni e ricorrenze.
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