Si ritorna in aula per la storia del furto milionario al Colonna Pevero Hotel di Porto Cervo, i principi Fahad Bin Saad Al Saud e la principessa Deema Bint Sultan Bin Abdulaziz (Casa reale saudita) attraverso i loro legali, insistono per la condanna (in sede civile) della proprietà dell'albergo della Costa Smeralda, che non avrebbe garantito un'adeguata sorveglianza dei beni dei clienti.

I principi sauditi, assistiti dagli avvocati Carlo Della Vedova e Federico Igor Ludwig, hanno impugnato il primo provvedimento del Tribunale di Tempio, che accoglie tutte le richieste della società Cordero srl, proprietaria dell'albergo. Il giudice Federica Benvenuti non solo rigetta la richiesta di risarcimento presentata dai principi (che sostengono di avere subito un danno di oltre dieci milioni di euro) ma li condanna a pagare circa diecimila euro di extra a bar e ristorante dell'hotel.

È quanto emerge dagli atti del procedimento che a marzo approderà davanti ai giudici del Tribunale di Tempio. La causa civile promosso dai principi sauditi contro la Cordero srl (rappresentata dagli avvocati Antonio Romei, Pierantonio Morabito e Stefano Oggiano) riguarda il furto di una cassaforte avvenuto la notte del 4 agosto 2009 nell'hotel extralusso di Porto Cervo.

Un colpo clamoroso, dentro la cassetta di sicurezza, c'erano gioielli e contanti della principessa Deema per un valore di svariati milioni di euro. Ora la causa civile entra nel vivo. ( a. b. )
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