Due poliziotti della Polizia Stradale di Siniscola sono stati aggrediti nella notte da tre persone, due uomini e una donna, che a un posto di blocco a Budoni si sono rifiutati di sottoporsi all'alcoltest.

Gli agenti sono finiti in ospedale a Olbia, con trenta giorni di prognosi, ma prima sono riusciti a bloccare gli aggressori, tutti della Provincia di Sassari e a chiamare i rinforzi: i tre sono stati arrestati e si trovano ora in camera di sicurezza alla Questura di Nuoro in attesa dal giudizio direttissimo.

Il fatto è successo dopo le due di notte.

I due agenti svolgevano il loro lavoro a un posto di blocco; all'arrivo dell'auto con a bordo i tre, gli uomini della Stradale li hanno fermati e subito dopo invitati a sottoporsi all'alcoltest, cosa che ha fatto infuriare tutti gli occupanti dell'auto che si sono scagliati sugli agenti con violenti pugni sulla faccia.

Uno dei due poliziotti avrebbe anche esplosi alcuni colpi in aria per farli desistere.

Anche se malconci, gli agenti sono infine riusciti a reagire, immobilizzando i tre e chiamando i rinforzi.

Sul posto sono arrivati i colleghi della Polizia Stradale di Bitti, una volante del Commissariato di Siniscola e i Carabinieri di Torpé, che hanno infine arrestato gli aggressori.

Gli agenti, ricoverati all'ospedale di Olbia, avrebbero riportato entrambi la rottura del setto nasale.

IL VIMINALE - Sull'accaduto è intervenuto il viceministro dell'Interno Vito Crimi, che ha parlato di "episodio "grave".

Ai due poliziotti, ha detto Crimi, "non solo la mia solidarietà e vicinanza, ma anche i miei complimenti all'equipaggio della Stradale che nonostante la violenza subita è riuscito ad assicurare alla giustizia le persone fermate".

"Non posso, però, non riflettere sulla strumentalizzazione che solitamente viene fatta quando le forze dell'ordine sono chiamate ad intervenire - aggiunge Crimi - se l'aggressione fosse stata opera di stranieri, ora tutta la politica ne starebbe dibattendo; invece si tratta di italiani, e dunque la notizia passa sotto tono".

Ancora, ha concluso Crimi, "è deprecabile l'uso strumentale che da troppo tempo si fa delle donne e degli uomini che lavorano per la sicurezza dei cittadini e che ogni giorno affrontano queste difficili situazioni".

(Unioneonline/F-l.f.)

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