Sono arrivati nel palazzo di Giustizia di Tempio intorno alle 14, dal carcere di Bancali, il padre e la madre del ragazzino segregato in una villetta di Arzachena e hanno ascoltato per la prima volta le pesanti contestazioni mosse dai pm Luciano Tarditi e Laura Bassani: sequestro di persona e maltrattamenti ai danni del minore.

I due coniugi (VIDEO), difesi dall'avvocato Marzio Altana, hanno scelto la linea del silenzio, non hanno risposto alle domande del gip Caterina Interlandi. Sono stati informati sul trasferimento del loro figlio in una struttura protetta.

Il gip ha subito convalidato l'arresto (effettuato sabato notte dai Carabinieri del Reparto territoriale di Olbia) e ha disposto per i due la misura della custodia cautelare in carcere.

Il difensore, Marzio Altana, ha rilasciato una brevissima dichiarazione: "Siamo in attesa di conoscere gli atti, non è il momento di fare commenti e valutazioni. Posso solo dire che i miei assistiti sono delle persone normali e chiariremo questa storia".

Nel frattempo i Carabinieri del Reparto territoriale di Olbia, guidati dal colonnello Alberto Cicognani, hanno acquisito nuovi documenti e altro materiale nella casa dove il ragazzino è stato trovato, chiuso in una camera con porta e finestre senza maniglie.

Gli investigatori stanno lavorando per trovare i riscontri ad una serie di episodi indicati dalla stessa vittima. Fatti avvenuti nell'arco di diversi mesi. Una circostanza allarmante della vicenda è la mancata percezione all'esterno della drammatica situazione del minore, che, se è vero quanto riferisce il ragazzino, va avanti da tempo.
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