Nessun colpevole per la morte di Doddore Meloni.

La giudice per le indagini preliminari di Cagliari, Lucia Perra, ha accolto la richiesta di archiviazione della pm Maria Virginia Boi aperta contro ignoti nel luglio 2017 dopo il decesso al Santissima Trinità del leader indipendentista, morto dopo 66 giorni di sciopero della fame e della sete proclamati in seguito al suo arresto per delle condanne passate in giudicato.

L'indipendentista di Terralba aveva 74 anni. Anni di dure battaglia per l'indipendenza dell'Isola, culmunate con l'occupazione pacifica dell'isola di Mal di Ventre davanti alla costa di Oristano e con la procalmazione, nel 2008, della Repubblica di Malu Entu, caduta dopo sei mesi quando un giudice sequestrò Mal di Ventre e il Corpo Forestale sgomberò gli indipendentisti assieme alla Capitaneria di Porto.

Per due volte, contro la richiesta di archiviazione, si era opposta la famiglia di Meloni con l'avvocato Cristina Puddu. "Non sorprende una tale decisione - commenta la legale sul suo profilo Facebook - mentre, ancora una volta, ciò che deve essere rimarcato è l'atteggiamento indegno dell'ambiente politico indipendentista, che salvo qualche rara eccezione, resta indifferente, incapace di riconoscere quanto Doddore sia stato fondamentale per la storia dell'indipendentismo sardo, in vita e poi dopo anche maggiormente, per i fatti che ne hanno determinato la sua tragica morte".

La battaglia giudiziaria, avverte Puddu, non è finita: "Adesso dovrò valutare di agire contro l'Italia, presentando ricorso alla Corte europea dei Diritti dell'Uomo".

(Unioneonline/L)
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