Partono domani le vaccinazioni per gli ultra80enni nel Medio Campidano, ma non mancano le polemiche sull'avvio di questa importante campagna di contrasto al Covid-19. Molti anziani, come nel caso di San Gavino Monreale, saranno costretti a spostarsi in un altro paese per la somministrazione del vaccino nonostante la presenza nello stesso Comune di un poliambulatorio in cui saranno somministrate le dosi.

Così diversi anziani di San Gavino per potersi vaccinare dovranno recarsi a Serramanna e neppure nei centri più vicini come Sanluri, Guspini o Villacidro. Molti medici di base ma anche alcuni amministratori locali lamentano la disorganizzazione che non va a beneficio delle persone anziane. 'Non è tollerabile - denuncia il consigliere comunale di San Gavino Stefano Altea - che l'inizio della campagna vaccinale sia stata gestita dall'Ats in maniera così caotica, lasciando l'organizzazione di screening e vaccini agli amministratori locali che, in alcuni casi, hanno contributo a rendere ancora più complicata una situazione già di per sé estremamente complessa".

Negli elenchi inviati ai Comuni dall'Ats compaiono i nomi di persone decedute anche 10 anni fa, come ha denunciato il sindaco di Pabillonis Riccardo Sanna: "La metà delle persone iscritte in questi elenchi risultavano decedute da 2, 3, 5, 6 o addirittura 10 anni. È stato necessario effettuare la verifica anagrafica per centinaia di persone, senza possibilità di comunicare con Ats. Parliamo di anziani che nella maggior parte dei casi soffrono di particolari patologie ed in condizioni di salute già compromesse. Persone per le quali anche un leggero effetto collaterale del vaccino potrebbe risultare letale e che non possono essere trattate come cavie da laboratorio".
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