La Sardegna non rinuncia a chiedere un passo indietro al Governo per ritornare così in zona gialla: l'assessorato della Sanità ha pronto il dossier da consegnare all'ufficio legale della Regione per poter promuovere il ricorso contro la decisione di declassare l'Isola in zona arancione.

Una scelta definita dallo stesso governatore Christian Solinas "paradossale", fatta proprio mentre l'Amministrazione inaugurava 30 posti letto in terapia intensiva all'AoU di Sassari e mentre altri quattordici sono già pronti a Cagliari, nella struttura Covid del Binaghi.

Il rischio "alto" che ha fatto finire la Sardegna in zona arancione è proprio legato, tra le altre cose, al superamento della soglia del 30% (di un punto percentuale: 31%) dei posti occupati in terapia intensiva tra l'11 e il 17 gennaio.

Ma attualmente, secondo l'ultimo rapporto Agenas, quella percentuale è calata al 24%. Sulla questione dati sono divampate le polemiche politiche. In particolare, si sono chiesti alcuni esponenti dell'opposizione, se l'incremento delle terapie intensive fosse stato comunicato prima sarebbe cambiato qualcosa? L'assessore Nieddu ha già chiarito che "Il dato sulle nuove terapie intensive lo abbiamo inviato sabato, quando sono state aperte".

Intanto, i capigruppo di minoranza in Consiglio regionale hanno firmato la richiesta al presidente della commissione Sanità Domenico Gallus per integrare l'ordine del giorno della seduta di domani dedicata all'audizione del commissario straordinario Areus: "È urgente che l'assessore alla Sanità sia presente in merito ai dati trasmessi dalla Regione alla cabina di regia nazionale e alle disposizioni che hanno portato la Sardegna in zona arancione: parliamo di un tema da affrontare con la massima trasparenza e senza alcuna omissione".
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