La Sardegna entra ufficialmente in zona arancione. L'ordinanza che cambia il colore dell'Isola, mettendola nell'area con maggiori restrizioni, è stata firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza.

"Abbiamo già manifestato ieri le nostre perplessità al ministro, speriamo in una rettifica oggi di questa decisione, altrimenti tuteleremo le ragioni della Sardegna in altre sedi", ha commentato il governatore della Sardegna, Christian Solinas.

"È un paradosso, siamo qui a inaugurare un nuovo reparto di terapia intensiva con 30 posti - dice a Sassari, al taglio del nastro del nuovo reparto di terapia intensiva dell'Aou - e altri 14 saranno disponibili tra qualche giorno al Binaghi. Questo mentre il ministero ha preso una decisione per superamento percentuale dei ricoveri".

"Dietro quei colori ci sono persone - aggiunge - attività economiche e produttive. Oggi tutti gli indicatori consentono di mantenere la Sardegna in zona gialla, permettendo al nostro sistema economico e produttivo, già duramente provato dal perdurare della pandemia, di continuare il proprio lavoro. Tuteleremo le ragioni della Sardegna in ogni sede".

NIEDDU: "NON CE LO ASPETTAVAMO" - "È una decisione che non ci aspettavamo, tutto questo è davvero poco comprensibile", ha detto l'assessore alla Salute Mario Nieddu.

Le ragioni per cui l'Isola è diventata a rischio alto, ha spiegato, secondo il monitoraggio sono i nuovi focolai nelle case per anziani e il superamento di un punto percentuale del limite del 30% di occupazione delle terapie intensive individuato dal ministero della Salute.

Secondo Nieddu invece, "la pressione sulle strutture sanitarie è diminuita, così come l'indice di occupazione degenze ordinarie, mentre restano stabili le terapie intensive, con un'occupazione di circa cinquanta posti letto. Per i meccanismi contorti di questa zonizzazione, ci ritroviamo un passaggio della Sardegna in zona arancione con un indice RT migliore rispetto a quello che ci aveva garantito il mantenimento dell'Isola in zona gialla. Le restrizioni non aumentano perché i nostri numeri vanno male, ma per il 'rischio elevato', secondo quanto stabilito da Roma, che questi possano peggiorare. Una valutazione che solleva parecchie perplessità".

LE POLEMICHE - Solinas e Nieddu non sono gli unici a manifestare dubbi per la decisione di Speranza.

Il capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, Francesco Agus, fa notare che "a fine novembre le terapie intensive erano al collasso: stando ai dati reali, i pazienti Covid sono arrivati ad occupare il 55% dei posti disponibili in rianimazione". Eppure, "in quel periodo l'Isola, non ho mai capito sulla base di quali dati e parametri, era classificata stabilmente in area gialla. Oggi invece, con un'offerta ospedaliera più adeguata a rispondere all'emergenza e con dati sempre da livello di allerta ma estremamente meno preoccupanti di quelli visti in passato, siamo per la prima volta soggetti a restrizioni più severe".

Protesta anche Fratelli d'Italia: "La Regione Sardegna - le parole di Salvatore Deidda - con un solo giorno di preavviso per effetto dell'ordinanza dello stesso ministro diventa zona arancione. Fratelli d'Italia andrà fino in fondo per avere la massima trasparenza".

"Siamo delusi, rispettiamo le regole ma è incomprensibile - scrivono su Facebook baristi e ristoratori sardi - ci chiediamo se sia possibile, dopo aver acquistato giovedì le merci, comunicare il sabato alle 12 la chiusura da domenica".

LE ALTRE REGIONI - Con l'Isola e la Lombardia salgono a 14 le Regioni in area arancione. Confermate Calabria, Emilia Romagna, Veneto, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Valle d'Aosta.

Restano invece gialle 4 regioni (Campania, Basilicata, Molise e Toscana) più la Provincia autonoma di Trento. In zona rossa dunque solo la Sicilia e la Provincia autonoma di Bolzano.

(Unioneonline/D)

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