Ci siamo. Entro fine gennaio il ministro Lucia Azzolina dovrebbe emanare l'ordinanza sullo svolgimento degli esami di maturità. L'ipotesi è di ripetere quanto fatto nel 2020, un maxi-orale senza prove scritte, ma i presidi non ci stanno.

"Sicuramente la maturità sarà diversa, sarebbe irrealistico pretendere di svolgere gli esami come quando non c'era la pandemia", ha detto a Sky Tg24 Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale Presidi.

"Ma rispetto all'anno scorso - osserva - credo che si possa svolgere un esame più consistente. Al momento è prematuro identificare un format, ma per il momento è ipotizzabile almeno una prova scritta oltre a quella orale. Dipende anche dal piano vaccinale, se potessimo contare su una vaccinazione diffusa per quell'epoca sarebbe diverso".

Ma i presidenti di circolo e d'istituto sardi non ci stanno: "Con la sola prova orale si snatura l'esame della sua funzione", si legge in una nota congiunta. "L'esame si svolge con la prova scritta e orale allo scopo di rendere più approfondita la prima esperienza dello studente. La maturità è il primo vero esame in cui lo studente deve mettere in campo non solo le sue conoscenze in termini nozionistici, ma anche e soprattutto la propria capacità di esprimerle e rappresentarle criticamente".

C'è tempo per correggere il tiro, secondo il coordinamento: "In 5 mesi è realistico pensare che si possa trovare la soluzione ideona al regolare svolgimento delle prove, come previste dalla normativa vigente, senza deroghe dettate da emergenze".

(Unioneonline/L)
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