C'è la firma sull'accordo Regione-medici di base che prevede l'utilizzo da parte di questi ultimi di tamponi antigenici rapidi durante l'attività ambulatoriale o domiciliare a favore dei propri assistiti.

Questi i termini dell'intesa siglata da Fimmg. Per quanto riguarda i destinatari, il medico esegue i test ai contatti stretti asintomatici da lui individuati o segnalati dal Dipartimento di prevenzione in attesa di tampone rapido, a casi sospetti di contatto che lo stesso medico si trova a visitare e che decide di sottoporre a test antigenico, a contatti stretti asintomatici allo scadere dei 10 giorni di isolamento e identificati in base ad una lista trasmessa dal Dipartimento di prevenzione.

L'accesso dei pazienti avverrà su prenotazione e previo triage telefonico e valutazione clinica, e in ogni caso i test antigenici non possono essere oggetto di richiesta da parte del paziente. Per l'esecuzione dei tamponi saranno individuate strutture fisse o mobili rese disponibili dai Comuni o dalle Aziende del Servizio sanitario regionale, messe a disposizione dei medici di medicina generale che non eseguiranno i test presso il proprio studio professionale.

L'accordo siglato prevede anche forme di adesione dei medici al servizio di esecuzione del tampone al domicilio del paziente, con l'eventuale coinvolgimento delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca). Spiega il presidente regionale di Fimmg, Umberto Nevisco: "Ora tutto si sposta sulla collaborazione tra sindaci, medici di famiglia, Usca e servizio di igiene e distretti: se funziona la collaborazione tempestiva riusciremo a piegare rapidamente la curva del contagio".
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