C'è il via libera del Comitato tecnico scientifico all'apertura estiva delle discoteche, punto di svolta nell'inchiesta della Procura di Cagliari sull'ordinanza regionale promulgata l'11 agosto, ma prima di decidere se archiviare gli inquirenti vogliono procedere con alcuni approfondimenti.

Vogliono sentire i componenti del Comitato (il via libera è stato inviato via mail dall'immunologo Stefano Vella che, nella comunicazione, cita il collega del Cts Giovanni Sotgiu sostenendo fosse d'accordo) e i consiglieri regionali che hanno dato il via alle indagini parlando davanti alle telecamere di Report.

Angelo Cocciu, capogruppo di Forza Italia, ha parlato (IL VIDEO) di telefonate con richiesta di aiuto da parte del suo elettorato e del fatto che locali come Billionaire e Phi Beach avessero firmato contratti onerosi rischiando, in caso di chiusura, penali altissime. Ma anche, punto nodale, che la politica sapeva dell'aumento dei contagi, seppure "abbastanza contenuti".

Giovanni Satta del Psd'Az, stesso partito del governatore, a sua volta ha detto a Rai3 di aver ricevuto pressioni dagli imprenditori del divertimento notturno. Gli inquirenti vogliono capire in cosa consistessero queste "pressioni".

Già oggi gli uomini della Squadra Mobile della Polizia potrebbe sentire Vella e Sotgiu perché spieghino tempi e trafila seguita per dare il via libera ai balli estivi. Sono semplici testimoni, nell'indagine per epidemia colposa non ci sono indagati. Ma questo aspetto non riguarda l'organo politico, che non aveva motivo di dubitare di quelle dichiarazioni.

Ieri intanto i carabinieri sono andati all'assessorato alla Sanità regionale su mandato del procuratore tempiese Gregorio Capasso, che indaga sull'osservanza delle misure anti Covid dentro i locali della movida e sui controlli amministrativi nelle strutture anche alberghiere della Costa Smeralda: i militari hanno prelevato i documenti che illustrano le prescrizioni previste dalla Giunta per concedere l'apertura.

Andrea Manunza

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