Non sarà come a marzo e aprile, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenuto ieri alla Camera e al Senato per illustrare i contenuti del Dpcm che dovrebbe essere approvato in serata.

Nessun lockdown generale, ma un'Italia divisa in tre fasce con altrettanti scenari di rischio che prevedono misure via via più restrittive. Un'ordinanza del ministero della Salute stabilirà in quale fascia di rischio si trova la Regione, e a seconda che si tratti di zona verde, arancione o rossa, scatteranno restrizioni o allentamenti in maniera automatica. Anche le limitazioni agli spostamenti tra Regioni, ha specificato il premier, riguarderanno solo quelle ad elevato rischio.

Saranno i 21 parametri del monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità a stabilire in quale fascia andrà inserita ogni Regione. Tra questi: l'indice di contagio, il numero di casi in rapporto alla popolazione, la percentuale dei positivi sui tamponi, il tasso di saturazione di ospedali e terapie intensive, il numero di nuovi focolai.

La Sardegna dovrebbe rientrare nella fascia verde, di rischio moderato. Sicuramente non in quella rossa. L'indice di contagio è il secondo più basso d'Italia (1,12), peggio solo di quello della Basilicata. Bassa anche la percentuale tra positivi a casi testati, ieri al 12,1% con una percentuale italiana che ha superato il 25%. Solo Calabria e Basilicata hanno fatto peggio.

Le Regioni che rischiano il lockdown: due su tutte, Lombardia e Piemonte che hanno un indice Rt superiore a 2. Alto anche l'indice di contagio in Calabria, ma la Regione sembra essere messa meglio sotto altri punti di vista. A rischio anche la Campania per l'elevato numero di casi. Valle d'Aosta e Umbria per il numero dei positivi in rapporto alla popolazione e per l'elevatissima percentuale tra positivi e tamponi.

REGOLE COMUNI - Le regole valide per tutto il Paese sono: chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali, ad eccezione delle attività essenziali presenti all'interno (farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabacchi e edicole); la chiusura dei "corner" adibiti alle attività di scommesse e giochi ovunque siano collocati, dunque stop alle slot machine nei bar e dai tabaccai; la chiusura di tutti i musei e di tutte le mostre; la riduzione della capacità di riempimento di bus e metropolitane del trasporto pubblico locale con la capienza che passa dall'80% al 50%.

Prevista anche la didattica a distanza al 100% alle superiori, i limiti agli spostamenti da e per le Regioni ad alto coefficiente di rischio, e il coprifuoco serale. Su quest'ultimo punto il presidente del Consiglio non ha annunciato ufficialmente quale sarà l'orario in cui scatterà il divieto di spostamenti, ma l'ipotesi emersa è che scatti a partire dalle 21.

"Mi pare che quanto illustrato da Conte ricalchi perfettamente l'ordinanza che avevamo in mente, per quanto riguarda le parti restrittive", dice l'assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu, "e cioè le soluzioni che il presidente Solinas e io abbiamo più volte presentato nei vari incontri Stato-Regioni". Bene anche le differenze tra i territori: "È ovvio che non si può pensare a misure generalizzate quando l'evoluzione dell'epidemia nel Paese è così variegata".

(Unioneonline/L)

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