Il consiglio regionale non si unisce sugli attacchi mediatici contro la Sardegna per i contagi a ridosso di Ferragosto: in Aula nessun documento unitario. Così passa quello votato dalla maggioranza assieme a Francesco Stara di Italia Viva. Il testo, primo firmatario il capogruppo del Psd'Az Franco Mula, impegna la Giunta a intraprendere "qualunque strada, anche quella giudiziaria, per tutelare l'immagine dell'Isola".

"Un'occasione persa, su temi come questi le divisioni non aiutano la nostra terra", afferma il presidente del Consiglio Michele Pais.

IL PRESIDENTE - Solinas, intervenendo in Aula, ha ribadito di voler "difendere la Sardegna da tante falsità pubblicate, che hanno indicato la nostra Isola come focolaio nazionale del virus".

"Ci siamo difesi con grande sacrificio di tutti i cittadini, compresi gli operatori del settore turistico", ricorda il governatore. "Proprio nel momento in cui le nostre aziende iniziavano a raccogliere i frutti di tanta serietà e di tanti sacrifici - sottolinea - hanno dovuto subire il grave danno di una campagna mediatica studiata a tavolino per costruire l'immagine di una Sardegna epicentro della diffusione del virus. Questo non è accettabile, i numeri ci dicono che la realtà è diversa".

In Sardegna l'indice di sieroprevalenza a luglio era 0,3, il più basso d'Italia, ricorda Solinas: "Questo vuol dire che il virus non c'era ed è stato portato qui". Difende l'operato della Regione Solinas: "Di fronte a rei confessi che davanti a taccuini e telecamere dei giornalisti hanno attestato di aver assunto dosi di paracetamolo per bloccare la febbre, di fronte a questi comportamenti incoscienti è ingiusto e assurdo accusare la Sardegna, il cui sistema sanitario ha fronteggiato egregiamente le situazioni di difficoltà".

"Nessuna volontà, da parte nostra, di limitare il diritto di cronaca, che è sacrosanto, ma non posso non osservare che davanti a tante testate giornalistiche che con onore e rigore cercano e raccontano la verità, poche altre hanno rappresentato falsamente la realtà", osserva ancora Solinas.

"Non accusiamo nessuno - è la conclusione -, ma intendiamo difenderci dalle falsità e da quella pandemia economica che potrebbero generare, che colpirebbe la Sardegna in modo gravissimo".

L'OPPOSIZIONE - La minoranza ha definito subito inaccettabile l'odg proposto dalla maggioranza perché "privo di autocritica sulle azioni messe in campo dalla Regione, mentre si limita a scaricare tutte le responsabilità sul governo".

"Dopo la grande enfasi sul passaporto sanitario c'è stato un contrappasso negativo con la diffusione dei contagi - sottolinea il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda -. Di certo non ha aiutato la confusione fra app nazionale e regionale, i video di certi locali dove, senza controlli, si tenevano comportamenti a forte rischio".

Fare causa ai media? "La Sardegna deve prima dare i dati per tracciare i contagi, perché si può pretendere che i media cambino posizione solo dopo aver dimostrato di saper arginare la pandemia", attacca Zedda.

Per la capogruppo M5S Desiré Manca, invece, "se richiesta dei danni deve esserci, va rivolta anche a Solinas per diverse proposte irrealizzabili come quella del passaporto sanitario".

"Solinas si autodenunci", affonda invece il Pd, in una nota a firma Andrea Frailis, Gavino Manca e Romina Mura.

"Presidente, ma davvero ha intenzione di chiedere i danni a coloro che hanno contribuito a diffondere il virus in Sardegna? Le diamo qualche idea. Cominci col perseguire chi ha emanato l'ordinanza che ha consentito di riaprire le discoteche e lo ha fatto con un protocollo di sicurezza surreale. Poi persegua chi non ha mai fatto controlli in entrata in porti e aeroporti. Quindi passi a tutti coloro che non hanno osservato o non hanno fatto osservare le misure di sicurezza. Invece di perdere tempo a cercare nemici ovunque, Presidente Solinas, si occupi di tutelare la salute dei sardi, facendo tamponi a tappeto e vaccini antinfluenzali ad anziani e persone fragili".

(Unioneonline/L)
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