Tre condizioni per fare i test agli imbarchi in Sardegna. Le pone la Regione al governo per raggiungere un accordo che al momento riguarda soprattutto il Lazio, ma che potrebbe coinvolgere anche altre Regioni se non proprio tutta Italia.

"I controlli devono essere sotto l'egida e a carico del governo", spiega l'assessore alla Salute Mario Nieddu. Seconda condizione: "I passeggeri di tutti i voli e le imbarcazioni in partenza per la Sardegna vanno sottoposti a tampone rapido". E infine: "Un protocollo per il rientro in sicurezza nelle loro abitazioni dei positivi. Nel caso non sia possibile e fosse necessaria la quarantena in Sardegna, deve essere a spese del governo".

L'assessore si dice fiducioso sull'intesa: "Si può raggiungere in tempi rapidi perché il governo mi sembra interessato".

L'ALLARME E IL CASO CAMPANIA - Cresce intanto l'allarme per il rientro dall'Isola dei vacanzieri, in Italia c'è un vero e proprio "caso Sardegna". Positivi in arrivo dall'Isola sono stati registrati anche in Toscana, Emilia, Basilicata. Ieri nel Lazio su 215 positivi ben 97 tornavano dalla Sardegna.

Ancora, la Campania ha registrato in 24 ore 14 positivi di rientro dalla Sardegna. E De Luca, minacciando una chiusura della Regione, ha lanciato un appello al governo:

"Sulla base dei contagi che registriamo anche oggi, emerge un dato estremamente preoccupante per chi rientra dalla Sardegna", ha scritto ieri sera su Facebook.

"Ritengo assolutamente indispensabile una iniziativa immediata di test rapidi prima delle partenze per le altre regioni italiane. Ritengo sinceramente assurdo fare arrivare nei nostri territori, soprattutto giovani, che sulla base dei riscontri statistici, possono presentare elevata carica di contagio. Faccio appello al Ministro della Salute per far partire subito un piano di test rapidi per chi parte dalla Sardegna e rientra nelle altre regioni italiane."

(Unioneonline/L)

IL SERVIZIO DEL TG DI VIDEOLINA

© Riproduzione riservata