Ricorso accolto e condanna al pagamento delle spese processuali: si è chiusa così la vicenda processuale che vedeva di fronte ai giudici del Tar Sardegna i Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale e la Regione Sardegna per una delibera (la n.60/30 dell'11.12.2018) della che imponeva a dicembre del 2018 ai Consorzi di Bonifica Sardi la redazione del bilancio di previsione per il triennio 2019-2021 con le modalità proprie degli enti strumentali.

Il Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale, assieme ad altri cinque Enti di bonifica sardi (Gallura, Nord Sardegna, Sud Sardegna, Ogliastra e Nurra) aveva quindi presentato ricorso ottenendo dal Tar il 10 luglio scorso, la sentenza che ha stabilito l'infondatezza di questa delibera e chiarito che i Consorzi non sono "enti strumentali" ma enti pubblici vigilati dalla Regione Sardegna, condannando inoltre la Regione al pagamento delle spese processuali.

"È quasi paradossale che enti pubblici come il nostro si debbano difendere dalla Regione, di cui peraltro sono un'articolazione (necessaria per l'importante funzione sul territorio) - commenta Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di Bonifica -, quando invece dovrebbe essere proprio la Regione a tutelarli e a garantirne il funzionamento secondo le leggi in vigore. Per i Consorzi è sicuramente una sentenza positiva che precisa ancora di più ambiti e competenze, però di fatto la considero una sconfitta per i territori e il comparto agricolo consorziato, che per dirimere una questione ha dovuto destinare risorse che si sarebbero potute destinare ad altro".

(Unioneonline/F)
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