Tamponi per chi arriva da 4 Paesi Ue: Grecia, Malta, Spagna e Croazia. Il presidente della Regione Christian Solinas ha firmato un'ordinanza che ricalca quella emanata dal ministro della Salute Roberto Speranza.

L'ordinanza del governatore prevede due opzioni per chi nei 14 giorni precedenti l'arrivo nell'Isola sia stato in quei 4 Paesi: o la presentazione di un tampone negativo effettuato nelle 72 ore antecedenti o l'obbligo di sottoporsi a tampone una volta giunto nell'Isola. O nei porti e aeroporti, "ove possibile", o entro 48 ore dall'ingresso del territorio regionale.

Il test da effettuare può essere "molecolare o antigenico, da effettuarsi con tampone", proprio come recita l'ordinanza del ministro.

LA POLEMICA - Prima dell'ordinanza il governatore aveva polemizzato con l'esecutivo nazionale. I test rapidi agli arrivi? "Era la linea di prudenza da me indicata mesi fa, per accompagnare l'avvio della Fase 2 con maggiori garanzie e per fare della Sardegna un luogo più accogliente e sicuro per residenti e turisti. Non fui ascoltato, anzi quello stesso Governo che oggi è al lavoro con il Comitato tecnico scientifico nazionale per adottare una soluzione in questa direzione, osteggiò apertamente la proposta".

Con queste parole il governatore della Sardegna Christian Solinas prende posizione nel dibattito aperto in queste ore sulla opportunità di prevedere esami rapidi per coloro che arrivano in Italia dalle aree più a rischio, alla luce dell'aumento dei casi di contagio da coronavirus riscontrati tra coloro che tornano da alcune zone europee ed extraeuropee.

"Preoccupa soprattutto - sottolinea Solinas - l'aumento dei casi tra i giovani, di cui abbiamo avuto qualche segnale preoccupante anche in Sardegna, pur in un quadro che, nella nostra Regione, si mantiene su livelli molto bassi".

"Sono oggi le stesse Regioni - aggiunge il presidente della giunta di Villa Devoto - a sollecitare il Governo all'adozione di un protocollo nazionale o, possibilmente, europeo, mentre è univoca l'indicazione dei massimi esperti per evitare che siano imbarcate su navi o aerei persone che non siano state sottoposte a tampone e non siano risultate negative. Tutto questo - prosegue il governatore - conferma che la linea da me indicata mesi fa era quella giusta, e avrebbe permesso di coniugare il riavvio delle attività turistiche con una maggiore sicurezza sanitaria, che di per sé avrebbe dato della Sardegna l'immagine internazionale di un luogo ideale per trascorrere le vacanze".

"L'obbligo del controllo preventivo nella fase di avvio della stagione estiva - conclude Solinas - avrebbe inoltre dato modo alle strutture sanitarie di adeguarsi gradualmente alle nuove esigenze e a sopperire a qualunque necessità emersa nella fase di riavvio".

(Unioneonline/l.f.-L)
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