Sono ripartiti tutti i turisti provenienti dagli Usa bloccati ieri all'aeroporto cagliaritano di Elmas a causa delle restrizioni dovute all'emergenza coronavirus.

A risalire in aereo non solo i cinque cittadini americani della comitiva, ma anche i loro amici (inglesi, neozelandesi e una ragazza di Oristano) che potevano restare nell'Isola (anche se in quarantena) ma che hanno preferito non fermarsi "per solidarietà".

Lo stop per loro è arrivato al controllo di frontiera: l'Unione europea ha infatti riaperto le frontiere esterne a 15 Paesi terzi, ma ha lasciato fuori, appunto, gli Stati Uniti.

Per tutta la giornata di ieri si è cercato di trovare una soluzione che consentisse ai turisti (pare diretti in un hotel di lusso nella zona di Villasimius) di restare.

I viaggiatori, con bimbi al seguito, sono stati ospitati al terminal dell'Aviazione generale messo a disposizione della Sogaer, la società che gestisce lo scalo.

Ma non c'è stato nulla da fare. Ieri notte, poco prima della mezzanotte, il volo privato è nuovamente decollato, alla volta di Birmingham, in Inghilterra.

Il caso ha suscitato anche la reazione della Regione, che per voce del governatore Solinas ha commentato: "La singolare interpretazione restrittiva delle norme da parte del Governo, opposta alla nostra ragionevolezza di garantire anche in questo caso la sicurezza sanitaria, ha inflitto un grave danno alla credibilità turistica internazionale della nostra Isola e del nostro senso di ospitalità".

(Unioneonline/l.f.)
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