Solinas costretto ad arretrare sul passaporto sanitario: il governatore sardo non ha rinunciato a promuovere l'idea di un certificato di negatività per chi entrerà nell'Isola a partire dal 3 giugno, ma la risposta del governo è stata negativa.

Così, alla vigilia della riapertura degli scali sardi, svela il Piano B.

"Se la nostra proposta sulla certificazione sarà bocciata", ha detto ieri ad "Agorà" su Raitre, "allora metteremo in campo un sistema che prevede la registrazione dei passeggeri in ingresso su una piattaforma e la compilazione di un questionario".

Poi, a "Centocittà" su Rai Radio1, ha parlato di "un incentivo per chi volesse sottoporsi a una verifica con un test prima di partire: un piccolo voucher, un bonus da spendere in Sardegna". Si tratterebbe insomma di un'autocertificazione che prevederebbe "un piccolo questionario epidemiologico" e di un tracciamento su base volontaria, senza nessun periodo di quarantena. Una soluzione su cui Roma non avrebbe nulla da eccepire.

I toni, insomma, si sono abbassati. "Per venire in Sardegna dal 3 giugno è sufficiente fare una prenotazione, e noi invitiamo tutti i turisti a prenotare perché l'Isola intende accoglierli a braccia aperte", ha dichiarato ancora il governatore.

All'attacco del governatore è andato il Pd, che ha invitato Solinas ad abbonare il "braccio di ferro col resto del mondo sulle questioni di protocolli sanitari giudicati impraticabili".

In un'interrogazione i dem chiedono "qual è il parere del Comitato tecnico scientifico in materia di protocolli sanitari", e ricordano che il "passaporto sanitario digitale che riguarda i termini dell'accordo tra l'Organizzazione Mondiale del Turismo e il Governo delle Isole Canarie, è semplicemente un progetto pilota che sarà condotto su un campione molto ristretto di viaggiatori".

Solinas, in realtà, per quest'estate ha previsto arrivi pari a oltre due milioni. Da qui gli interrogativi del consigliere M5s Roberto Li Gioi: "Come raggiungeranno l'isola se la drammatica situazione in cui versa la rete dei trasporti è rimasta tale e quale al periodo pre-Covid? Come arriverà questa marea di persone se il numero dei voli garantiti da Alitalia è insufficiente persino a coprire il fabbisogno dei viaggiatori sardi?".

(Unioneonline)

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