Sono 586 le assunzioni straordinarie di operatori sanitarie attivate dalla Regione per far fronte all'emergenza coronavirus in Sardegna.

Nel dettaglio, il 47% del totale sono infermieri, il 16% medici, l'8% specializzandi, il 29% costituito da operatori socio sanitari, tecnici di laboratorio e altre figure.

"Per fronteggiare l'emergenza Covid-19 stiamo rafforzando il nostro sistema sanitario intervenendo con il massimo sforzo organizzativo e tempestiva operatività - ha spiegato il presidente della Regione Christian Solinas - e queste assunzioni in particolare servono a dare risposte immediate nel territorio, soprattutto dove si stanno manifestando particolari situazioni di criticità, come sta avvenendo nel nord Sardegna e in alcune case di riposo per anziani".

L'opposizione, però, attacca, puntando invece il dito contro i "tagli", che sarebbero stati effettuati al personale che si occupa dell'assistenza alle persone con disabilità fisica, psichica e sensoriale.

Al proposito, i consiglieri regionali del Pd, chiedono conto alla Regione, con una interpellanza che vede primo firmatario il capogruppo Giangranco Ganau, delle "recenti delibere adottate che inseriscono principi di taglio degli standard minimi di assistenza con riduzione del personale impiegato a fornire le prestazioni, oltre a comportare una riduzione sostanziale degli occupati nel settore, non garantendo gli standard qualitativi del servizio. Sempre nelle succitate delibere - proseguono i dem - è previsto un cospicuo taglio delle tariffe che comprometterebbe la sostenibilità del sistema".

Per questo, la chiosa, il Pd chiede alla giunta, "per evitare un collasso del sistema riabilitativo regionale che avrebbe delle cadute disastrose sui livelli di assistenza, di "annullare o perlomeno sospendere l’efficacia delle delibere in questione in modo da consentire una seria interlocuzione con gli operatori del settore che garantisca il mantenimento dei livelli assistenziali”.

Il problema è segnalato anche dal consigliere regionale del Partito sardo d'azione Gianfranco Nanni Lancio: " No ai tagli lineari che colpiscono indiscriminatamente. I centri impegnati nella riabilitazione non vanno lasciati soli, soprattutto in questa fase di emergenza". Per Lancioni la "sforbiciata" è "un provvedimento che mette in pericolo l'erogazione di servizi di importanti realtà che si ritagliano in diverse parti della Sardegna, su tutti la struttura Gesù Nazareno di Sassari e la residenza Santa Maria Bambina del Rimedio a Oristano. Una catastrofe, insomma".

(Unioneonline/l.f.)
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