Diradare le attività sociali, stare il più possibile a casa ed evitare comunque luoghi affollati "sono misure severe ma necessarie per contenere la diffusione del coronavirus, i posti nelle Rianimazioni sono infatti pochi in tutta Italia e anche in Sardegna per cui bisogna evitare che la malattia prenda un trend importante".

È l'appello di Alessandra Napoleone, cagliaritana, medico anestesista ora in pensione e per anni primario della Rianimazione dell'ospedale Brotzu, che è stata anche in Africa con Emergency durante l'epidemia di Ebola.

"I cittadini devono capire che questa malattia - aggiunge - è insidiosa perché può colpire le vie respiratorie e quindi necessitare di una ventilazione meccanica che si può fare solo nelle Rianimazioni dove bisogna considerare che arrivano anche i traumatizzati cranici o le vittime di incidenti stradali e bisogna prendersi cura anche di loro". Insomma, in caso di diffusione senza controllo non ci sarebbero posti sufficienti e "inoltre anche gli anestesisti rianimatori sono pochi e questo può rappresentare un altro problema".

Lei comunque, in pensione da anni, è pronta a tornare in campo. "Io spero che non sia necessario ma se dovessi essere richiamata, come sono andata in Africa durante l'epidemia di Ebola, di certo non potrei dire di no alla mia Sardegna".
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