È cominciato oggi e proseguirà per i prossimi due giorni lo sciopero dei benzinai in Sardegna.

"Schiavi del caporalato petrolifero", recitano le magliette rosse con cui tanti lavoratori del settore, scontenti per i guadagni - molti dicono di non arrivare neanche a mille euro al mese -, si sono ritrovati sotto i portici di via Roma a Cagliari. Destinazione il Consiglio regionale.

Arrivano da tutta la Sardegna, anche da Sassari e Alghero, e aderiscono alla sigla Angac: "Lavoriamo per 25 euro al giorno", protestano.

"Non abbiamo ancora tutti i dati - spiega Adele Cireddu, portavoce della protesta, stazione di servizio di San Vito - ma l'adesione dovrebbe aggirarsi intorno al 30%".

I gestori in Sardegna sono complessivamente 500.

"I nostri guadagni - spiega all'Ansa Cireddu - ormai si stanno dimezzando e sono ridotti in media a 2,7 centesimi lordi al litro. Ma c'è anche chi guadagna solo un centesimo. Era importante fare subito qualcosa: alla politica sarda, che direttamente non può fare nulla, chiediamo di intercedere per noi".

(Unioneonline/D)

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