"Volevo abbandonare il campo, ma non sarebbe stata la decisione più giusta".

Nonostante siano passati mesi, ancora non si placano le polemiche per quanto avvenuto alla Sardegna Arena nel corso dell'ultimo match tra Cagliari e Juventus.

A tornare sull'episodio - l'esultanza provocatoria di Kean, preso poi di mira da un gruppo tifosi - è Blaise Matuidi, nel corso di un'intervista a France Football.

Secondo il centrocampista francese di origini angolane nel corso della partita partita si sarebbero uditi dagli spalti alcuni buu razzisti che lo avrebbero amareggiato al punto da fargli venire voglia di lasciare il terreno di gioco.

"Sono credente e perdono tutti", ha aggiunto Matuidi. "Ma quando sei perdonato, significa che non devi ripetere di nuovo l'errore".

Ancora, ha aggiunto il calciatore, "non ho mai provato odio per nessuno e nemmeno rabbia. Il razzismo non c'entra niente con gli stadi di calcio e infatti non dovrebbe esserci. Invece purtroppo c'è".

Poi la chiosa: "Quando assisti a una partita puoi provare emozioni positive se vinci, negative se perdi. Ma alla fine siamo tutti uguali".

Quanto avvenuto nel corso della partita in Sardegna dello scorso 2 aprile era diventato un caso internazionale.

Leonardo Bonucci aveva stigmatizzato l'episodio dando la responsabilità "al 50 e 50" tra tifosi e compagno di squadra.

Veemente, invece, era stata la presa di posizione del presidente del Cagliari Tommaso Giulini: "Kean ha sbagliato e me lo hanno detto anche i giocatori della Juve", aveva detto. Aggiungendo: "Il Cagliari rifiuta le accuse di razzismo. Io ho sentito soprattutto dei fischi, sarebbero arrivati ugualmente a tutti gli altri giocatori. Se ci sono stati degli ululati sono da condannare".

(Unioneonline/l.f.)
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