Un sogno divenuto realtà, e nato dal desiderio di una bimba morta troppo presto, ma il cui ricordo continua a vivere grazie al lavoro infaticabile di mamma, papà e di un gruppo di volontarie che cresce di giorno in giorno.

Parliamo del sogno di Giulia, piccola cagliaritana strappata dai genitori a soli dieci anni a causa di un tumore al cervello contro cui ha combattuto, per quattro anni e tre mesi, con tutte le sue forze e con il supporto di una Madonnina che teneva sempre stretta a sé. Lei, poco prima che il suo sorriso si spegnesse per sempre, aveva chiesto a mamma e papà di poter regalare tutti i suoi giocattoli e i suoi vestiti ai bimbi meno bisognosi.

E così loro hanno fatto, trasformando un piccolo locale di appena sei metri quadrati in via dei Giardini in un centro di raccolta di indumenti e giocattoli usati, dove le madri in difficoltà possono trovare ciò di cui hanno bisogno.

La generosità è poi stata così grande, insieme anche alla richiesta, che oggi il piccolo locale messo a disposizione dalla comunità Papa Giovanni XXIII quasi non basta più, e i volontari solo alla ricerca di uno spazio più ampio. Anche perché il loro lavoro è andato oltre.

“È capitato – ci ha spiegato Noemi Porcu, una delle volontarie – che le donne che venivano a cercare abiti o giochi per i loro piccoli, fossero spesso anche donne vittime di violenza, che erano state costrette a lasciare le proprie abitazioni per timore nei confronti dei mariti. E ci chiedevano aiuto, e in particolare assistenza legale. Spesso, infatti, chi lascia la casa perché vittima di violenza rischia anche, se il coniuge si trova una condizione economica vantaggiosa, di perdere anche l'affido dei propri piccoli".

A porgere in questo senso una mano è stato l'avvocato Sandra Macis, titolare di uno studio a Cagliari con uno staff al 100% femminile e che si occupa, a titolo gratuito, di queste donne inviate dall'associazione "Il sogno di Giulia".

"Un lavoro non certo semplice – spiega l'avvocato Macis – perché queste donne sono molto più impegnative di qualsiasi altra cliente. Spesso, accanto all'assistenza legale, necessitano in fatti di assistenza psicologica. Sono in questo senso orgogliosa del mio staff al femminile, perché per seguire certi casi non occorre solo la testa ma anche il cuore, e le donne – spesso a loro volta mamme - il cuore sanno sempre metterlo".

Solo nell'ultima settimane sono state quasi una decina le donne aiutate dall'associazione "Il sogno di Giulia", che in via dei Giardini possono anche trovare il supporto di una ginecologa.

Ora l'idea è quella di un grande evento per provare a raccogliere fondi per avviare almeno le pratiche per trovare uno spazio più ampio. Una nuova sede che possa accogliere tutta la grande generosità che i cagliaritani hanno saputo mettere a disposizione per realizzare il sogno della piccola Giulia.

Virginia Lodi

(Unioneonline)
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