I sindacati territoriali Cgil, Cisl e Uil applaudono al bando pubblicato dal Mise per l'Area di crisi complessa di Porto Torres, un passaggio che dovrebbe contribuire a permettere la ripresa degli investimenti utili a rilanciare il settore industriale nel Nord Sardegna.

"E' però indispensabile che questo processo si integri intimamente con quanto stabilito e avviato nel 2011. La Chimica Verde a Porto Torres, costituisce elemento centrale per il rilancio del territorio nell'ottica della Green New Deal".

A sottolinearlo sono i segretari generali Cgil, Cisl e Uil, Francesca Nurra, Pier Luigi Ledda e Giuseppe Maccioccu. Sulla volontà espressa dalla sottosegretaria, di voler convocare Eni a un tavolo ministeriale, i sindacati ribadiscono la necessità di richiamare il colosso industriale al mantenimento degli impegni assunti nove anni fa.

"Non ci possono essere in questo tentennamenti - precisano -, gli investimenti previsti nel protocollo della Chimica verde si devono realizzare. Siamo disponibili solo a discutere il come, non il se".

E sul tema energetico resta da chiarire la questione dorsale per il metano e i termini della riconversione della centrale di Fiume Santo. "In particolare, non si conoscono né la concreta proposta di riconversione dell'impianto, - aggiungono i sindacati confederali - tantomeno i tempi di realizzazione. E questo perché non si sa quando e con quali modalità sarà disponibile il metano". La decarbonizzazione al 2025 resta un obiettivo che, a detta dei sindacati, appare sempre più irrealizzabile.

"Per questo ribadiamo sia indispensabile che l'incontro con L'Eni si realizzi alla presidenza del Consiglio dei Ministri, - concludono - riproducendo il tavolo che determinò la sottoscrizione del Protocollo di Chimica Verde".
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