Tra i filari dell'Isola l'ottimismo circolava da settimane: la vendemmia 2020 è infatti prevista come una delle più abbondanti dell'ultimo quinquennio e a confermarlo sono arrivati i dati aggiornati a settembre e diffusi da Assoenologi e Ismea, secondo i quali in Sardegna si registrerà un incremento di produzione del 18%, il più alto in Italia.

Dai 363 milioni di ettolitri ricavati l'anno scorso si passerà secondo le stime più accurate a circa 429 milioni.

Un boom ancora più eclatante considerato che su scala nazionale il raccolto in corso sarà inferiore di circa l'1% se confrontato con il precedente. "L'annata 2020 si presenta con delle uve di ottima qualità - ha aggiunto il presidente nazionale di Assoenologi, Riccardo Cotarella - sostenute da un andamento climatico sostanzialmente positivo, che non possono che darci interessanti aspettative per i vini provenienti da questa vendemmia".

Anche il direttore dell'Ismea Raffaele Borriello non nasconde le grandi aspettative del comparto per il futuro: "Il settore vitivinicolo italiano ha dato prova di una straordinaria capacità di ripresa e resilienza, riuscendo a reggere l'urto di questa crisi senza precedenti che si è abbattuta sul sistema produttivo globale. Un sospiro di sollievo proviene sia dal cessato allarme dazi verso gli Usa, che sta invece penalizzando i nostri concorrenti francesi e spagnoli, ma anche da una vendemmia che per qualità e quantità risponde agli attuali bisogni del settore.
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