Giornata di cortei in Sardegna.

Oltre ai ragazzi di Fridays for Future, che hanno sfilato a Cagliari per dire no al metano, hanno protestato sia a Cagliari che a Sassari centinaia di insegnanti che hanno aderito allo sciopero generale della scuola, radunandosi davanti all'Ufficio scolastico.

La protesta è organizzata dal Coordinamento dei precari autoconvocati, con la partecipazione dei Cobas Sardegna, per denunciare gli annosi problemi della carenza di organico e della chiusura di molti istituti. Ma soprattutto per dire di no alle modalità di concorso per le scuole secondarie.

"Un concorso ammazzaprecari - dicono - perché verranno banditi pochissimi posti in Sardegna. L'Isola sarà ancora una volta penalizzata".

"I sardi si troveranno praticamente esclusi anche dalle abilitazioni, necessarie per la partecipazione ad eventuali futuri concorsi", sottolineano da Sassari Maria Grazia del Giudice e Andrea Faedda, rappresentanti del Coordinamento.

"Proponiamo una via di tutela dei docenti precari sardi attraverso percorsi di abilitazione riservati - annunciano - concepiti in base alle leggi regionali, che permettono di utilizzare come criterio per l'accesso il conseguimento del titolo di studio in Sardegna e aver prestato servizio nelle scuole dell'Isola per almeno trentasei mesi".

In Sardegna i precari sono circa 5mila, di cui 3mila di sostegno.

(Unioneonline/D)
© Riproduzione riservata