"Sul fronte dell'eradicazione della peste suina la Sardegna ha fatto tutto ciò che le è stato richiesto, per quanto doloroso e invasivo per le comunità locali. Ora è tempo di revocare le restrizioni che non ci consentono di sviluppare una fiorente e competitiva industria suinicola".

Questa la posizione del governatore Christian Solinas che si prepara ad accogliere nell'Isola gli ispettori dell'Unione Europea chiamati a fare il punto della situazione sulla malattia virale ad alta contagiosità che colpisce maiali e cinghiali che ha fatto registrare numerosi focolai in Sardegna.

L'arrivo degli ispettori, fa sapere la Regione, precederà quello del commissario europeo per la Salute e la Sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis.

Alla vigilia della visita il presidente della giunta regionale lancia dunque un appello a Bruxelles.

"La Regione - aggiunge infatti Solinas - ha applicato una rigida normativa che ha di fatto eliminato il pascolo brado, depopolando in modo drastico e in pochi anni gli animali non censiti e sanzionando chi non si è messo in regola".

"I sardi - prosegue il governatore - hanno pagato un caro prezzo in termini di impatto sociale ed è giusto che vedano ristorati questi sacrifici con il riconoscimento dell'eradicazione della peste suina dall'Isola e la conseguente apertura delle esportazioni delle produzioni suinicole verso l'esterno".

"Diversamente - conclude il governatore - sarebbe incomprensibile il dichiarato vantaggio dell'applicazione in questi anni di un piano così radicale, che ha messo a dura prova allevatori e comunità locali".

(Unioneonline/l.f.)
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