Poco prima delle 22.30 il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha fatto sapere di aver inviato a Bruxelles la replica alla lettera della Commissione europea, che 48 ore fa avevaa chiesto chiarimenti all'esecutivo sull'aumento del debito pubblico italiano, che nel 2018 anziché diminuire in rapporto al Pil, è cresciuto dal 132,2%, dal 131,4%.

La missiva è stata oggetto di un caso nel pomeriggio di oggi, con la pubblicazione di alcune indiscrezioni sui contenuti del documento da parte di molti giornali italiani. Anticipazioni che sono state smentite dal Mef.

LE INDISCREZIONI SULLA MISSIVA - "Il governo sta avviando una nuova revisione della spesa e riteniamo che sarà possibile ridurre le proiezioni di spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020-2022. "Per quanto riguarda il 2018, sebbene le condizioni macroeconomiche non abbiano consentito all'Italia di soddisfare gli sfidanti requisiti della Regola di riduzione del debito, ritengo che il governo abbia seguito un approccio prudente e responsabile", recitava la missiva anticipata dai media, i cui contenuti sono stati smentiti dal dicastero del Tesoro.

"Siamo convinti che una volta che il programma di bilancio sarà finalizzato in accordo con la Commissione europea, i rendimenti dei titoli di Stato italiani diminuiranno e le proiezioni relative alla spesa per interessi saranno riviste al ribasso", hanno riportato le indiscrezioni.

"Il Parlamento ha invitato il governo a riformare, fatti salvi gli obiettivi di riduzione del disavanzo per il periodo 2020-2022, l'imposta sul reddito delle persone fisiche, riducendo il numero degli scaglioni e la pressione fiscale gravante sulla classe media. Si effettuerà anche una revisione di detrazioni ed esenzioni fiscali", le parole attribuite a Tria.

La violazione di una delle regole del Patto di Stabilità potrebbe portare all'avvio di una procedura di infrazione contro Roma e a una multa all'Italia fino a 3,5 miliardi di euro.

M5S: "NON SAPPIAMO NULLA DELLA LETTERA" - A pochi minuti di distanza dalla notizia della missiva, a commentare la replica del Mef è il leader del M5S Luigi Di Maio.

"La lettera preparata dal ministro Tria con la Lega? Il M5S non ne sa nulla, non ce ne siamo occupati noi, non è stata condivisa con noi", ha dichiarato il vicepremier, "sicuramente noi non tagliamo le spese sociali, né il reddito né Quota 100".

(Unioneonline/F)
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