A sette anni dalla morte di Claudio Abbado, il 20 gennaio 2014, la famiglia ne onora la memoria celebrando un'altra grande passione, oltre la musica, del maestro: la natura.

Gli eredi Abbado hanno firmato un accordo di comodato d'uso gratuito con Legambiente per la gestione dell'oasi naturale di proprietà del grande direttore d'orchestra, otto ettari in un suggestivo tratto della costa sarda: il Lazzaretto di Alghero, nel Parco naturale regionale di Porto Conte, tra vigneti, arenili e le acque dell'Area marina protetta di Capo Caccia.

L'idea di un laboratorio naturalistico a cielo aperto è il pezzo pregiato dell'eredità morale di Claudio Abbado. "L'eredità tangibile è quel terreno, l'eredità intangibile è la storia di un'area sottratta all'abbandono e risparmiata dalla realizzazione di un albergo - spiega la nipote Francesca Abbado - L'ha protetto, trasformandolo in un'oasi naturale: ora diventerà un luogo di incontro, studio ed educazione ambientale, fondamentale per un cambio di rotta, per modificare i comportamenti che minacciano la qualità della vita", afferma.

Testimone del "miracolo" Lazzaretto è la figlia Alessandra.

"Dove c'era erba secca ha realizzato un giardino con 9mila alberi di specie tipiche mediterranee - racconta - Ha ripulito un'area speciale, con spiagge, grotte, scogliere, un parco naturale, un'area marina. Ha tramandato l'amore per la terra, ora immaginiamo il terreno come un grande laboratorio a cielo aperto".

Coprotagonista è Legambiente. "L'iniziativa prosegue l'idea del maestro Abbado di coltivare un terreno per coltivare un'idea di futuro - dice Enrico Fontana della segreteria nazionale - Si darà vita ad azioni mirate a conservare la dignità ecologica del paesaggio, facendo sì che diventi un centro di studi a cielo aperto, dove trarre e diffondere insegnamenti di educazione ambientale".

(Unioneonline/v.l.)
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