Si chiamano chiese romaniche medievali e Domus de janas le nuove scommesse del comune di Carbonia per ampliare la gamma dell'offerta turistica e culturale.

La giunta comunale guidata da Paola Massidda ha infatti deciso di aderire ad una rete regionale che annovera le Domus de janas - in particolare quelle in cui sono presenti anche immagini rupestri. E Carbonia, benché sia una città relativamente giovane (ha appena compiuto 82 anni) nel suo vasto territorio di 144 chilometri quadrati annovera comunque una decina di siti in cui sono presenti Domus de janas con simili categorie.

Ma non è tutto: la recentissima decisione dell'amministrazione prevede anche la partecipazione ad un'altra rete culturale isolana, cioè quella delle chiese medievali. In questo caso Carbonia non annovera un grande numero di esempi tuttavia può giocare la sua parte con alcune realtà che di solito già adesso finiscono negli itinerari delle visite dei turisti che conoscono il territorio e sanno dove recarsi. L'idea pertanto dell'esecutivo è quello di "creare nuove opportunità - sottolinea lassessore comunale alla Cultura, Sabrina Sabiu - e rende agevole e struttura la possibilità di visitare questi luoghi che, con opportuni finanziamenti legati appunto a questa rete regionale, potrebbero migliorare le condizioni di visibilità di queste realtà".

Tutti i siti sono chiaramente già sotto egida della Sovrintendenza ai beni archeologici e culturali. In varie località studi e scavi sono già stati eseguiti.
© Riproduzione riservata