È rimasta molto legata alla Sardegna nonostante l'avesse lasciata alla fine degli anni Cinquanta per trasferirsi nel Lazio, a Tuscania. Bonaria Manca è morta all'età di 95 anni.

Era nata a Orune e da artista autodidatta ha compiuto un percorso molto originale con la sua pittura costellata di animali e personaggi surreali, espressione di una creatività senza limiti. Aveva trasformato la sua abitazione in una casa museo che ha avuto il riconoscimento del Ministero dei Beni Culturali: l'ambiente domestico è diventato un mondo artistico pieno di energia, fantasia, colori e vita. Dodicesima di tredici figli, fin da bambina aveva seguito i genitori nelle loro attività: il lavaggio della lana e dei panni al fiume, l'aiuto per fare il pane e per i lavori in campagna. Conosceva ritmi, tradizioni e cultura dell'Isola da cui era partita nel 1957. Valori e memorie tenacemente custoditi.

"Dalla Sardegna alla Tuscia l'imperturbabile e fuori dal tempo Bonaria Manca ci ha lasciato, nei dipinti e sulle pareti della sua casa, il sogno di un mondo da lei vissuto e da noi perduto vivendolo per noi e trasferendolo nella pittura. Per questo le saremo per sempre riconoscenti", ha detto il critico d'arte Vittorio Sgarbi che aveva partecipato con il cineasta francese Jean-Marie Drot nel 2015 alla realizzazione di un apprezzato documentario sulla vita dell'artista.

Bonaria Manca ha esposto le sue opere a Cagliari, Roma, Torino, Viterbo. Le sue creazioni hanno avuto la meritata ribalta anche a Parigi, Lione, Ginevra, Salonicco, Marsiglia e nei Paesi Bassi. Nel 2000 è stata nominata ambasciatrice dell'Unesco. L'ultimo saluto lunedì 19 ottobre a Tuscania.
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