Non solo biondi e scandinavi: molti vichinghi avevano capelli scuri e perfino sangue del sud Europa. A svelarlo è il più grande studio genetico mai realizzato su questo antico popolo, condotto analizzando oltre 400 scheletri provenienti da siti archeologici di tutta Europa e dalla Groenlandia.

I risultati, che promettono di riscrivere molte pagine dei libri di storia, sono pubblicati sulla rivista Nature dal team del genetista evoluzionista danese Eske Willerslev, che lavora tra l'Università di Cambridge e quella di Copenhagen. Allo studio partecipa anche l'Italia con l'Università di Foggia e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Barletta, Andria, Trani e Foggia. "La Puglia è stata coinvolta per valutare la possibilità di verificare il riverbero del patrimonio genetico vichingo nei Normanni dell'Italia Meridionale, che sono storicamente una popolazione di discendenza vichinga", spiega l'archeologo Pasquale Favia.

Sequenziando il dna estratto dai denti e dalle ossa del cranio degli antichi vichinghi, "abbiamo scoperto differenze genetiche tra le loro popolazioni in Scandinavia, segno che i gruppi presenti nella regione erano più isolati del previsto", spiega Willerslev. "Inoltre la nostra ricerca confuta l'immagine moderna dei vichinghi con i capelli biondi, dato che molti avevano capelli castani ed erano influenzati da influssi genetici provenienti dall'Europa meridionale e dall'Asia".

I ricercatori hanno poi ricostruito anche gli spostamenti dei vichinghi: dalla Norvegia arrivarono in Irlanda, Scozia, Islanda e Groenlandia; dalla Danimarca finirono in Inghilterra; dalla Svezia raggiunsero i paesi baltici nel corso delle loro scorrerie tutte al maschile.

(Unioneonline/v.l.)
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