Frida Kahlo, considerata la più grande artista messicana, vive e opera nella prima metà del secolo scorso. Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón è terzogenita di cinque figli nati dall'unione del fotografo tedesco Wilhelm Kahlo con la messicana Matilde Calderón.

Frida nasce nel 1907 a Cayocan e muore nel 1957. Un periodo durante il quale il suo Paese, esattamente nel 1920, vede consolidarsi i risultati di una lunga battaglia. Ci sono voluti due lustri di rivoluzione per restituire il Messico ai messicani dopo la dittatura di Porfirio Dìaz durata ben trentaquattro anni. Il legame tra Frida e la rivoluzione è stato al centro della tesi di laurea di una giovane studentessa di Milano, Ilaria Villa. "Ed è proprio in questo periodo tutto nuovo e tutto da inventare che l'arte dei muralisti si mette al servizio del popolo, gli artisti scrivono sui luoghi pubblici la storia tragica e meravigliosa del continente amerindio; l'arte si pone al servizio dell'educazione" si legge nella tesi della giovane neolaureata. "La pittura naïf, la pittura nata nei campi e nelle strade, penetra e forza la pittura ufficiale, introduce le sue forme e le sue nuove visioni. In questo clima culturale Diego Rivera, di ritorno in Messico dopo la parentesi europea, dà il via a un'altra rivoluzione". Rivera dipinge l'oppressione costante degli indiani, in lotta per ottenere nuovi diritti, libertà e una vita migliore. Il primitivismo e l'assunzione di alcuni aspetti dell'arte popolare nell'arte "alta" rappresentano non soltanto il rifiuto dei valori borghesi o europei, ma anche il rimpianto del mondo rurale e primitivo dove prosperano i manufatti artigianali. Diego Rivera recepisce alla lettera questa posizione nazionalistica e nel corso dell'estate del 1927 diventa uno dei pilastri del giovane Partito comunista messicano. È il contesto in cui si inserisce l'artista Frida Kahlo. A questa straordinaria donna due anni fa venne dedicata una mostra a Milano, con tutte le opere provenienti dal Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e dalla Jacques and Natasha Gelman Collection, le due più importanti e ampie collezioni di Frida Kahlo al mondo. Femminista, comunista, rivoluzionaria, pittrice. Quella di Frida è una storia molto affascinante e caratterizzata da costante sofferenza. Che, nonostante tutto, è riuscita a trasformare nella sua più grande passione, l'arte. Frida non è solo un'artista, è un magico intreccio di elementi: un'icona, una bandiera, un simbolo di forza e di volontà. Molti la considerano una surrealista, ma lei non lo confermerà mai.

Fin da bambina dimostra una grande forza di carattere, ma deve confrontarsi con un fisico debole: scopre ben presto di essere affetta da spina bifida, che però i genitori scambiano per poliomielite, motivo per cui viene curata nel modo sbagliato.

La prova più ardua per Frida arriva nel 1925: un giorno, mentre torna da scuola in autobus, resta gravemente ferita in un terribile incidente tra il suo autobus e un tram. Riporta la frattura multipla della spina dorsale, di parecchie vertebre e del bacino.

Si salva grazie a 32 interventi chirurgici che la costringono a letto per mesi e mesi.

Alla fine del 1927, dopo essere stata costretta a letto per diverso tempo, Frida recupera energie sufficienti per condurre una vita attiva e quasi normale; un periodo durante il quale può cimentarsi nell'arte, ma anche concentrarsi sulla lettura e sugli eventi della rivoluzione. Pur non avendo ripreso gli studi, ricomincia a frequentare i vecchi compagni di scuola della Preparatoria. Nel gennaio 1928, sotto l'influenza di Germàn de Campo, un vecchio allievo della Preparatoria, Frida entra nel piccolo gruppo di intellettuali simpatizzanti dei comunisti, tra cui il pittore messicano Xavier Guerrero e la fotografa italiana Tina Modotti. È proprio Tina a far conoscere Frida a Diego Rivera, e nell'agosto del 1929 si sposano. Nel novembre del 1930 Frida e Diego si trasferiscono per 4 anni negli Stati Uniti per motivi artistici e politici. Nel 1934 ritornano in Messico, Frida si separa da Diego che, intanto, aveva avuto avventure con altre donne, compresa Cristina, la sorella di Frida.

Comincia in questo momento un periodo ancora più tormentato della vita dell'artista, che intraprende rapporti con altri uomini e con donne. Negli anni Quaranta la fama di Frida è talmente diffusa che le sue opere vengono richieste per tante mostre collettive allestite in Messico. Impossibile non restare affascinati e incantati dalla sua arte, i tanti autoritratti, le scene della vita quotidiana rappresentati con colori forti e decisi. Nel 1950 subisce sette operazioni alla colonna vertebrale e trascorre nove mesi in ospedale. Dopo il 1951 i forti dolori non le consentono più a lavorare se non con antidolorifici.

Nel 1953 la forza e il coraggio la conducono a partecipare in un modo sorprendente e originale alla sua prima mostra personale. È Diego ad avere l'idea di trasportare il grande letto a baldacchino di Frida fin nel centro di Città del Messico. Stordita dai farmaci, partecipa alla festa stando a letto, e questo non le impedisce di bere e cantare con il pubblico. Nel 1954 si ammala di polmonite. Durante la convalescenza, il 2 luglio, partecipa a una dimostrazione contro l'intervento statunitense in Guatemala, reggendo un cartello con il simbolo della colomba che reca un messaggio di pace. Muore per embolia polmonare.
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