È tempo di innovazioni nel mondo dell’editoria e si stanno esplorando nuove strade per ridurre la distanza – oggi anche fisica a causa del Coronavirus – che si è venuta a creare tra pubblico e case editrici. Così, dopo dieci anni di produzioni nel mondo degli audiolibri, Emons, casa editrice di punta nel settore, ha deciso di esplorare vie diverse e di aprire una sezione dedicata ad approfondire il mondo dell’audio. È nata così Emons Record, una nuova realtà che produrrà podcast e audioserie, tutti italiani. Le audioserie sono ormai negli Stati Uniti e in tutto il mondo anglosassone un modo alternativo per fruire di contenuti originali, mentre sono ancora un terreno in pratica inesplorato per l’Italia.

Per rompere il ghiaccio da oggi, 15 aprile, sulla app Emons e sulle maggiori piattaforme di distribuzione arriva L’avvocato Guerrieri – La prima stagione (Emons, 2020, Euro 8,90) tratto dai romanzi di Enrico Carofiglio. Protagonista e voce principale l’attore Francesco Montanari che assieme a un nutrito cast di interpreti ci conduce in una vicenda in cui Guerrieri è alle prese con un caso molto insolito: la scomparsa di Manuela, studentessa universitaria a Roma, figlia di una Bari opulenta, sparita in una stazione ferroviaria, inghiottita nel nulla dopo un fine settimana trascorso in campagna con amici.

Per capire, però, fino in fondo le particolarità di questa nuova produzione abbiamo incontrato Paolo Girella, produttore esecutivo di questa prima audioserie. A lui chiediamo prima di tutto a cosa si deve la scelta di cominciare con Carofiglio e la serie di Guerrieri: "Gianrico Carofiglio è stato uno dei primi scrittori italiani a credere negli audiolibri e a leggersi per la nostra casa editrice nell’ormai lontano 2007. Insieme abbiamo letto e pubblicato tutti gli audiolibri dell’avvocato Guerrieri. E da pochissimo è uscito La misura del tempo, entrato nella dozzina del Premio Strega. Carofiglio si è sempre mostrato molto sensibile rispetto alle nuove forme narrative e disposto, come noi, a mettersi in gioco. Insomma, era naturale che iniziassimo questa nuova avventura insieme".

Cosa si intende esattamente per audioserie?

"È un nome nuovo per qualcosa di antico. Per semplificare, potremmo infatti comparare un’audioserie ai 'radiodrammi', nati in Inghilterra negli anni Venti del Novecento, ma abbiamo cercato di declinare questa tradizione tenendo presenti alcune prerogative, con cui abbiamo voluto interpretare e rinnovare questa forma: la nostra esperienza con gli audiolibri, e quindi con la lettura ad alta voce, che mitiga l’interpretazione attoriale con una luce più intima; ancor prima di essere produttori siamo una casa editrice e dunque, anche tenendo conto del nuovo stile narrativo introdotto dalle serie televisive, con cui è necessario confrontarsi, abbiamo voluto mantenere viva una dimensione letteraria, senza rinunciare a un ritmo più moderno, se così posso dire; infine, un utilizzo del sound design (colonna sonora, rumoristica) inteso come seconda linea narrativa e stilistica, quasi un controcanto alla scrittura".

Perché Emons ha deciso di puntare su questo tipo di prodotto?

"L’orizzonte editoriale legato all’audio è in forte espansione. Il numero di audiolibri prodotti è aumentato notevolmente negli ultimi due o tre anni, e l’incremento degli ascoltatori ha naturalmente moltiplicato l’offerta dando vita a nuove forme tra cui i podcast, gli audio-documentari o le audio-inchieste. Ci sono stati però pochi esempi di audioserie, molto spesso traduzioni dall’inglese e con un’impostazione più cinematografica, poco attenta alla pura dimensione dell’ascolto. Abbiamo deciso di raccogliere la sfida, a modo nostro, così come accadde ormai più di dieci anni fa, quando erano in pochissimi a occuparsi di audiolibri".

Che differenze ci sono tra realizzare un audiolibro e un’audioserie?

"Molteplici. Un audiolibro ha bisogno di una grande preparazione sul testo, una gestazione interna da parte del lettore e del regista, che poi lo realizzeranno in sala. Ma il testo è lì, va rispettato, compreso, vissuto e detto. Da un punto di vista produttivo è piuttosto semplice rispetto a un’audioserie, dove invece entriamo in una dimensione più vicina a quella cinematografica, anche per il semplice fatto che l’audiolibro, solitamente, ha una sola voce narrante, mentre ne L’avvocato GuerrieriLa prima stagione abbiamo quarantuno personaggi interpretati da più di venti attori. Dei nostri audiolibri diciamo che sono fatti di 'nuda voce', nessuna musica, nessun suono. L’audioserie ha invece il sound design, cui accennavo, e musiche originali appositamente scritte".

Si privilegerà la realizzazione di audioserie legate a prodotti esistenti oppure si punterà maggiormente su produzioni originali?

"Entrambe. Al momento, gli altri progetti su cui stiamo lavorando sono tutti originali, testi inediti pensati appositamente per l’audio. Ma speriamo di proseguire con le successive stagioni dell’avvocato Guerrieri e nel caso in cui si presentassero altre possibilità di adattamenti siamo pronti a valutarle con attenzione, sempre tenendo conto di tutte le caratteristiche che ho cercato, sebbene molto sinteticamente, di descrivere".

Quale tipo di pubblico si vuole intercettare?

"Abbiamo raccolto una sfida e al momento non sappiamo con certezza quale pubblico saremo in grado di intercettare. Il pubblico dell’audio è in crescita e molto curioso. Speriamo che data la nuova forma dell’audioserie sia possibile rivolgersi soprattutto a questa caratteristica degli ascoltatori, la curiosità. Crediamo che in questo momento sia giusto sperimentare e la nostra offerta spazierà dal giallo al fantasy, senza trascurare il realismo magico o l’inchiesta giornalistica, ma cercheremo di mantenere una linea editoriale, uno stile, che abbiamo deciso di far nascere con Emons Record, la nuova divisione della nostra casa editrice nata per questo nuovo progetto audio".

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