Molluschi, crostacei, uccelli marini e foche, ma anche cervi, tartarughe e persino pinoli: ecco di cosa si cibava l'uomo di neanderthal.

A spiegarlo una ricerca pubblicata oggi sulla rivista "Science", che dimostra come si trattasse di una dieta ricca e varia, e di come gli uomini fossero capaci di procurarsi alimenti di origine marina già 100mila anni fa.

Lo studio, coordinato dall'archeologo portoghese João Zilhão insieme a Diego E. Angelucci dell'Università di Trento, è stato realizzato grazie ai reperti rinvenuti in una grotta vicino a Lisbona: indizi di un insediamento di circa 100mila anni fa, dove sono stati scoperti i resti di un ambiente vissuto e di un pasto.

La ricerca rivaluta, duqnue, le capacità intellettive dei Neanderthal: possedevano un buono sviluppo tecnologico, erano capaci di attribuire significato simbolico alle cose e avevano familiarità con il mare e le coste.

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata