C'è chi entra solo per fotografarla. Spesso però la famosa torre di Marceddì è anche meta dei vandali che all'interno abbandonano di tutto e di più. Presto quella struttura architettonica risalente al 1600 non sarà più abbandonata a se stessa: diventerà un museo dedicato alle zone umide del territorio. Tutto questo grazie ad un progetto di restauro che inizierà a fine mese con l'obiettivo di rendere la torre per la prima volta fruibile.

Per il restauro finalizzato quindi al recupero che interesserà le pareti interne, quelle esterne ma anche tutta la zona circostante, ci sono a disposizione ben 180mila euro. Quaranta arrivano dalle casse comunali, gli altri invece li mette a disposizione la Fondazione Medsea nell'ambito del progetto Aristanis. «Pochi giorni fa il Comune di Terralba ha ottenuto la concessione dell'edificio per dieci anni dalla Capitaneria di porto in quanto l'immobile è di proprietà del Demanio marittimo - spiega il sindaco di Terralba Sandro Pili, 53 anni -. I lavori inizieranno a fine marzo per concludersi già a fine giugno - va avanti il primo cittadino -, salvo imprevisti». Il piano terra ospiterà un museo dedicato al territorio circostante, quindi all'area Sic, zona di importante valore ambientale. Nel primo piano invece verrà realizzato un punto di osservazione.
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