Due nomi di prestigio della cultura mondiale, entrambi vincitori, a 80 anni di distanza, del premio Nobel per la letteratura: nel 1926 Grazia Deledda, e nel 2006 Orhan Pamuk.

E che oggi dialogano, a distanza, nella seconda edizione dell'evento "Il Nobel incontra i Nobel", promosso dall'Istituto regionale etnografico (Isre) di Nuoro con una serie di appuntamenti sino a maggio 2020.

Un'edizione della rassegna dal respiro internazionale, dunque, dopo quella dello scorso anno che ha visto "dialogare" la scrittrice nuorese con Dario Fo, ultimo italiano a ricevere il Nobel per la letteratura.

La rassegna si apre il 10 dicembre con un convegno dal titolo "Senso del luogo, memoria e nostalgia" a cura di Dulio Caocci, dell'Università di Cagliari, per la sessione dedicata a Grazia Deledda, e di Tina Maraucci, dell'Università di Firenze, per quella dedicata a Orhan Pamuk. Nel mezzo una tavola rotonda coordinata dalla giornalista turca Esma Cakir, già direttrice della stampa estera in Italia. Si prosegue poi a marzo con l'allestimento della mostra nei locali dell'Isre tratta dal Museo dell'Innocenza di Istanbul e incentrata sul libro omonimo di Pamuk.

L'esposizione sarà visitabile sino a maggio, quando è prevista la visita a Nuoro del Premio Nobel turco.

"Tra Grazia Deledda e Orhan Pamuk ci sono molte più similitudini di quello che si possa immaginare - spiega Francesco Muscau, ideatore e direttore artistico della rassegna - entrambi gli scrittori, infatti, attingono per la propria poetica e le proprie storie dai loro luoghi di origine.

Per Pamuk il luogo simbolo è Istanbul, per Deledda è Nuoro e la Sardegna, temi che affronteremo nel convegno".

Nell'esposizione 87 vetrine "dove sono contenuti centinaia di piccoli oggetti, suppellettili, abiti, foto, ritagli di giornale, documenti, condensa tutto il significato del libro - spiega ancora Muscau: un'intensa storia d'amore tra Kemal e Fusun. Nel mese di maggio, poi, avremo Orhan Pamuk a Nuoro".

(Unioneonline/v.l.)
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