La decisione dell'Executive Board dell'Unesco Global Geoparks, che ha escluso il Parco geominerario della Sardegna dalla rete mondiale dell'Unesco, ha amareggiato non poco la Regione.

La porta non è definitivamente chiusa e il Geoparco potrà riprovarci, ma intanto la Giunta regionale si scaglia contro i predecessori. Lo fa con le parole dell'assessore all'Ambiente Gianni Lampis: "Questa scelta è il risultato di una totale mancanza di programmazione e di un'evidente inadeguatezza nella gestione di chi ci ha preceduto alla guida della Regione".

"Una scelta che ci amareggia - aggiunge l'esponente della Giunta Solinas - ma che purtroppo non ci coglie impreparati. Appena insediati abbiamo cercato di rimediare in pochissimo tempo all'immobilismo che ha caratterizzato i cinque anni di governo del centrosinistra, ma il danno era già stato fatto e abbiamo solo potuto assistere, dopo gli avvertimenti formali, all'annuncio ufficiale che ridimensione, almeno per il momento, un progetto ambizioso per il rilancio del territorio nel quale continuiamo a credere".

"Ora - conclude Lampis - bisogna ripartire, con la forza delle idee e della buona politica, perché non venga disperso l'enorme patrimonio minerario, storico e ambientale, grande ricchezza della nostra Isola e simbolo di gran parte della sua storia".

All'attacco anche il deputato sardo di Fratelli d'Italia Salvatore Deidda, che annuncia un'interrogazione al governo per chiedere l'intervento e il sostegno dell'esecutivo nazionale alla Regione Sardegna. "L'ultimo regalo della Giunta Pigliaru e dei governi Pd è l'esclusione del Parco Geominerario della Sardegna dalla rete mondiale Unesco, un danno materiale e d'immagine per una comunità e un territorio che sta lavorando per risollevarsi".

(Unioneonline/L)
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