"Assassina", "incoerente", "approfittatrice".

Pioggia di epiteti da parte di esponenti del movimento vegano contro la giornalista Giulia Innocenzi, autrice di "Tritacarne", libro-denuncia sulle atrocità commesse negli allevamenti intensivi.

Sembrerebbe un controsenso, ma è accaduto davvero.

È stata lei stessa a darne notizia, sul suo profilo Facebook.

Alla base della tempesta di offese, il fatto che la Innocenzi si sia definita una "quasi vegana" (mentre in realtà è una "semplice" vegetariana) e una foto che la ritrae assieme allo chef Giancarlo Vissani, anch'egli finito in passato nel mirino dei vegani, da lui definiti "una setta".

Dopo la miriade di insulti, la giornalista ha dunque deciso di pubblicare un video, per replicare agli attacchi.

"Non sono del tutto vegana? Mi spiace se non sono tenace come voi", ma nessun "tribunale etico può permettersi di giudicarmi", la sua risposta.

Quanto alle polemiche per lo scatto con Vissani, "si è schierato contro gli allevamenti intensivi dopo aver letto il mio libro - spiega la Innocenzi - e sono ben contenta di avere dalla mia parte uno chef del suo livello".

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