Scrive nel compito in classe sul razzismo che quella ebrea "è una razza inferiore". Il docente, nella correzione del lavoro, l'ultimo dell'anno scolastico, sottolinea gli errori storici e le citazioni di presunti studiosi della genia umana. Quindi decide di valutarlo con il voto: insufficiente. La ragazza si ripresenta a scuola con degli opuscoli dai quali avrebbe estratto il succo del suo tema. La docente spiega che si tratta di teorie dalle basi inconsistenti. Qualche ora dopo, su facebook, nel profilo della studentessa, la foto del compito con tanto di correzioni e una lunga serie di epiteti e insulti alla "insegnante comunista del c... che difende gli ebrei". Frasi lette e commentate da diversi utenti e dagli amici dell'adolescente. Qualcuno, però, ha pensato di fotografare il piccolo "forum" e mostrarlo all'insegnante. A quel punto nasce "il caso". All'unanimità la scuola decide per il cinque in condotta, un voto che significa bocciatura.

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