"Cara Unione,

ho letto da più parti, in questi giorni, di una presunta fuga di utenti da WhatsApp, soprattutto negli Stati Uniti.

Dall’8 febbraio, infatti, per continuare a usare WhatsApp bisognerà accettare le nuove condizioni. Seppur in Italia e nel resto d’Europa, dove dal 2018 è in vigore il regolamento per la privacy Gdpr, i cambiamenti saranno minimi.

In Europa Facebook, proprietaria di WhatsApp, continuerà così a vedere l’indirizzo mail con cui gli utenti si registrano all’app o le informazioni sul dispositivo da cui viene utilizzata, e continuerà a non poter usare queste informazioni per l'invio di pubblicità o contenuti ad hoc. Ma potrà senz'altro costruire profili statistici, anonimi ma basati sulle nostre abitudini, pronti a essere incrociati con le informazioni raccolte fuori dall’Ue per affinare la profilazione degli europei.

La morale? Fuggiamo pure da WhatsApp e dai social, ma per limitarne lo strapotere ci vuole ben altro. Senz'altro, qualcosa è successo: dopo anni di dibattiti sull’uso e l’abuso dei nostri dati, abbiamo scoperto che l’accettazione dei termini di servizio non è più una formalità. E questo mi pare già un buon passo in avanti".

Antonio Loi - Roma

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