"Cara Unione,

dal primo giorno del suo pontificato, la semplicità delle parole e dei gesti di Papa Francesco, mi hanno colpito profondamente.

In un mondo in cui sembra vincere l'aggressività, ho sempre l'idea di avere davanti un uomo mite. In un mondo in cui sembra regnare l'arroganza, ho l'idea di un uomo umile e semplice ma capace di pensare con grandezza. In un mondo in cui l'assenza di moralità sembra soffocare la coscienza, il suo spirito di preghiera è sempre illuminante.

Per costruire quella casa sulla roccia di cui ci parla il Vangelo di Matteo, abbiamo bisogno di questo Papa che rende punto di riferimento per ogni uomo la parola di Dio e che ci insegna ogni giorno a viverla.

In tal senso sono eloquenti in questi anni i suoi gesti: dal primo viaggio a Lampedusa, emblema della speranza e della disperazione dei migranti, passando per Amoris Laetitia con la famiglia al centro, dal Giubileo della Misericordia che ha anticipato con il suo motto episcopale "Miserando atque eligendo" (che descrive l'atteggiamento di Gesù verso il pubblicano che "guardò con misericordia e lo scelse"), al suo continuo no alla droga, fino ad arrivare all'abbraccio distensivo con il Patriarca Kirill a L'Avana e quello con Al-Tayyib a Il Cairo.

Nell'ultima foto di domenica mentre cammina per Via del Corso sta tutta la Sua straordinaria grandezza".

Andrea Zirilli

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