"Gentile redazione,

leggo troppo spesso, anche nelle vostre cronache, dei danni provocati dai telefoni cellulari e dall'uso sempre più spasmodico dei social per comunicare qualsiasi novità o semplice cambiamento d'umore.

Non parlo solo delle ripetute distrazioni alla guida causa di incidenti stradali, ma anche dei giovani che trovano la morte tentando di emulare "giochi" estremamente pericolosi, se tali possono essere definiti, visti chissà dove sul web.

"Non abbiate paura del silenzio, di stare da soli, di scrivere un vostro diario", ha recentemente ricordato Papa Francesco ai giovani di un liceo classico romano.

'Non abbiate paura dei disagi e delle aridità che il silenzio può comportare. Il silenzio può annoiare, ma andando avanti non annoia più. Liberatevi dalla dipendenza dal telefonino, per favore!'.

Credo che una riflessione, da parte di tutti, sia in questo senso d'obbligo. Perché se in molti si accorgono del problema, è altrettanto vero che in pochi fanno davvero qualcosa per fermare questa terribile dipendenza, che porta a mancanza di sonno, poca memoria, scarsa concentrazione nello studio, stanchezza e poco rendimento sul lavoro, famiglie che si sfasciano... tanti non capiscono più la differenza tra mondo virtuale e reale compiendo azioni che non dovrebbero compiere.

Sarò all'antica, ma se questo è progresso preferisco tornare indietro".

Giovanna Pistis - Tortolì

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