"Gentile redazione,

alcuni giorni fa sono stata accompagnata dalle mie figlie al pronto soccorso dell'Ospedale Brotzu. Stavo malissimo, avevo fortissima nausea, brividi scuotenti, sudorazioni algide senza febbre. Era l'ennesimo episodio nel giro di pochi mesi. Quando mio fratello, che è chirurgo generale e con lunghissima esperienza di pronto soccorso, è arrivato nella sala d'attesa in cui mi trovavo, valutando le mie condizioni ha chiesto e ottenuto una barella e la mia presa in carico da parte del personale.

Scrivo per manifestare tutto il mio disappunto in relazione al trattamento riservatomi dal personale preposto al triage: dopo avere interdetto sorprendentemente a mio fratello un utile colloquio con i medici, una volta all'interno venivo infatti rimproverata sprezzantemente per la barella richiesta per me, e quindi apostrofata in modo scortese: "Se questa non sta ferma…" . Come potevo stare immobile per fare un elettrocardiogramma, se ero in preda a brividi scuotenti?

Successivamente mi veniva tolto il lettino, costringendomi ad una sedia, dove rimanevo - non sto a descrivere in quale stato - per un tempo per me interminabile di circa sei ore, esposta al rischio di cadere e al freddo delle mie condizioni, fradicia di sudore dalla testa ai piedi, assistita solo dalla pietà di un'altra paziente, in attesa che arrivasse con gli esami richiesti e la valutazione del medico la decisione sulla mia sorte.

Credo che un ospedale di alta specializzazione, un'azienda come il Brotzu, non possa tollerare in nessun reparto, tantomeno in un Pronto Soccorso, operatori così carenti di educazione e di qualità.

Ringrazio per l'attenzione e invio distinti saluti".

L.L. - Sinnai

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