Pubblichiamo oggi la riflessione di un lettore sull'indipendentismo, a suo avviso una "narrazione senza contenuti, proposte o soluzioni di fatto".

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"Gentile redazione e gentili lettori,

da diversi anni mi trovo continuamente a leggere una certa retorica legata all'indipendentismo, che a tutti gli effetti è solo subdola narrazione senza contenuti, proposte o soluzioni di fatto.

Indipendentismi basati su una vecchia idea di nazionalismo, degradata a livelli piuttosto regionali, e consistente delle stesse modalità e affinità di qualsiasi altra idea populistica del 'noi siamo migliori degli altri'...dalla Padania al Madagascar.

Onestamente parlando anche un'ameba si sentirebbe offesa nella sua intelligenza dciendo che la malapolitica è causa del governo centrale di Roma, mentre i nostri politici sardi invece, se avessero autonomia, potrebbero far risorgere la Nazione Sarda (dei nuragici?).

Ma pogaridadi!

Abbiamo uno statuto speciale da decine di anni e non sappiamo nemmeno gestirlo! Guardate la Valle d'Aosta o il Trentino, e cosa hanno fatto, mentre la Sardegna 'pensa che l'indipendenza sia la soluzione'.

Guardate anche quello che hanno fatto i sindaci dei vostri paesi e quello che non sono capaci di fare (dall'acqua bene di paese svenduto ai privati, alla totale incompetenza nella gestione dei fondi anche solo per l'illuminazione urbana)

Ma voi veramente vi sentireste protetti, valorizzati e rispettati da una classe politica locale (gli stessi che vi trovereste in caso di 'indipendenza'), che ha ampiamente dimostrato di farsi solo e semplicemente i propri interessi usando la 'colonizzazione' come scusa per la loro incapacità?

Questa è solo gente in cerca di poltrone in quanto a Roma non li vuole nessuno.

Diffidate dai politici che vi dicono quanto sarebbe bello se la Sardegna fosse indipendente. Sopratutto quelli che sono lì da anni e non hanno mai fatto nulla nelle possibilità dello statuto speciale o, anche peggio, mai migliorato il vostro paesino.

Allo stesso tempo mi duole constatare che la stessa terra che ha generato fantastiche persone come Gramsci, Berlinguer e Sergio Atzeni, si stia volgarizzando, sopratutto tra i più giovani, tramite idee retrograde e modi di pensare che non ci sono mai appartenuti: i Fenici che venivano dall'odierno Libano hanno fondato imponenti città sulle nostre coste e adesso ci infastidiscono due stranieri in piazza Matteotti? Ajo' a los timese oh ite?

Da sardo, questo non mi appartiene: siamo stati, e spero sempre saremo, la cultura centrale del Mediterraneo, la più grande isola al centro di esso e non una succursale di qualsiasi altra nazione.

Non è mai stata, e mai sarà, l'indipendenza politica a renderci un popolo e una nazione e non abbiamo nessun bisogno di vedere la nostra identità riconosciuta in questi termini.

Continuiamo a vivere come abbiamo imparato, dai nostri genitori e nonni, e pensiamo a rispettarci, e rispettare gli altri, nella stessa maniera.... se veramente guardate indietro è proprio questo che ci ha contraddistinto, preservato, e ci ha resi speciali e differenti in migliaia di anni di storia.

Giusto un pensiero da uno che ha vissuto metà della sua vita fuori dalla Sardegna e in gran parte all'estero".

Cordialmente,

Luigi Sanna - (Originario di Scano di Montiferro - OR, ma da 12 anni a Londra).

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